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Food Press

Cartella Stampa – Intervista di Rosalia Imperato

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La passione muove il mondo e le altre stelle. Ed è proprio la passione che negli anni hanno spinto lo chef
Attilio Borra a dedicarsi con dedizione e professionalità al mondo del cibo. I primi passi nella cucina di
famiglia e le tante esperienze in giro per il mondo hanno costruito quell’enorme background da cui lo Chef Attilio ha attinto le conoscenze necessarie per creare un proprio format con l’obiettivo di raccontare e
promuovere il buon Made in Italy. Attraverso i suoi corsi di cucina per imparare a cucinare, ma anche per
approfondire diverse tematiche come la scelta degli ingredienti, le tecniche di cottura, l´utilizzo della giusta attrezzatura e le tecniche per impiattare correttamente; l’esperienza come personal chef in cui l’utente viene guidato dall'acquisto degli ingredienti giusti a come prepararli, quali accessori utilizzare e come cucinarli correttamente; e infine gli incontri aziendali, chef Attilio Borra trasmette la ricchezza enogastronomica della sua terra nonché il lavoro e la cultura intrinseca al cibo.

Come nasce la sua passione per il cibo?

La tradizione del buon cibo e del suo corretto utilizzo nella mia famiglia ha profonde radici. La mia passione
infatti nasce da bambino quando venivo coinvolto nelle attività che ogni anno si facevano in famiglia come la vendemmia o la preparazione della conserva di pomodoro. Con il tempo ho studiato tecniche e scoperto nuove ricette che mi hanno permesso di fare della mia passione la mia attività.

Quali sono stati i suoi primi passi nel mondo enogastronomico?

Da giovanissimo. Ero ancora un adolescente quando ho lasciato per la prima volta il nido materno per
trasferirmi ad Anversa prima e Bruxelles poi, durante la stagione estiva, per fare esperienza presso realtà ristorative d’eccellenza. A 18 anni poi sono approdato negli Stati Uniti dove ho completato i miei studi
universitari ed ho iniziato a lavorare in diversi ristoranti italiani portando il mio know-how ma soprattutto la
mia cultura cercando di rispettare l’originalità dei piatti. Dopo circa 15 anni rientrato in Italia, ho approfondito ulteriormente i miei studi culinari ed ho iniziato a fare il personal chef sia per aziende che per privati.

Cosa sta facendo per far conoscere la ricchezza e le eccellenze enogastronomiche?

Quando ero negli USA la mia attività mi permetteva di avere un contatto diretto con i clienti e poter
raccontare loro la storia e le origini degli ingredienti che usavo durante la preparazione dei piatti. Oggi a
causa della pandemia ho dovuto diversificare il lavoro, spostando parte di questa attività sulle piattaforme online e sui social network, qui divulgo la storia e la cultura del cibo italiano. Incontro diversi produttori, ascolto le loro origini, i loro procedimenti e li trasferisco a un palco di potenziali clienti americani attraverso ad esempio Instagram e Clubhouse.

Quali i suoi progetti e gli obiettivi prefissati?

Il mio progetto mira a divulgare la cucina italiana soprattutto ai mercati esteri ed in particolare quello
americano ed esportare la mia conoscenza a tutti coloro che vogliono approfondire la nostra cultura culinaria. Organizzo classi sia didattiche che pratiche per poter insegnare ai miei clienti la nostra storia, i nostri territori nonché a cucinare le nostre ricette tipiche. Inoltre sempre negli USA sono lo chef ambasciatore per alcune aziende di prodotti biologici e organici italiani e attraverso la mia attività stiamo lavorando per introdurli nel mercato americano.

Ci ha raccontato che causa pandemia ha dovuto spostare il lavoro di divulgazione del prodotto Made in Italy sulla piattaforma online e sui social network. Ci parli del tuo sito internet?

Il sito è strutturato in più parti con una sezione dedicata all’offerta di servizi, una alla vendita di prodotti alimentari e attrezzatura per la cucina e una sezione strettamente ludica. Per quanto concerne l’offerta di servizi si tratta di lezioni di cucina - classi didattiche o di attività di personal chef online e offline. Per quel che riguarda i prodotti, sul sito è possibile acquistare attrezzature e utensili di cucina come pentole, casseruole, coltelli di marchi tipo Staub, Ballarini, Miyabi e tutti gli altri brand appartenenti al gruppo Zwilling, multinazionale tedesca per la quale svolgo attività di consulenza. I prodotti alimentari invece provengono da un’accurata ricerca e selezione fatta tra diverse aziende di carattere artigianale che utilizzano ancora antiche tecniche per la produzione di alimenti biologici e organici. Queste tecniche esaltano i sapori e mantengono intatte le caratteristiche organolettiche dell’alimento e portano a tavola la vera essenza del nostro territorio. Infine nella sezione ludica abbiamo inserito la rubrica Ricette in musica: ogni ricetta descritta e spiegata è abbinata ad una playlist di Spotify che è lunga tanto quanto il tempo di preparazione di quella particolare ricetta, quindi oltre a dare un’indicazione sui tempi di cottura, serve anche per allietare e accompagnare il momento della preparazione.

Come sono organizzate le classi didattiche?

Le lezioni di cucina o classi didattiche attualmente sono principalmente online. Prevedono un numero massimo di 8 persone in modo da poter seguire al meglio ogni singolo studente. Sono suddivisa per tematiche - antipasti, primi, secondi di carne o di pesce, ecc. - e divisi in una parte storica e culturale con una spiegazione sull’origine dei prodotti e dei piatti e una parte tecnica che include la spiegazione delle tecniche di cucina e le modalità di realizzazione delle ricette. È molto importante non focalizzarsi solo sulla tecnica, ma trasmettere la storia, le origini, la cultura, la tradizione… in modo tale che nel momento in cui l´utente andrà a realizzare le ricette le eseguirà con un maggior rispetto e attenendosi a quello che ha imparato durante la lezione mantenendo così la massima italianità del piatto.

Clubhouse, nuovissimo social network ma con grandissime potenzialità: che tipo di comunicazione e quali iniziative sta attuando su questo strumento?

Sono amministratore di diversi importanti Club (Food & Beverage Magazine Club, Eatalian Cooking, Pizza Club) con all’attivo ben 9 room a settimana tutte dedicate al food e in cui di volta in volta andiamo a divulgare e valorizzare il prodotto italiano. Per alcune di queste room siamo riusciti a creare una sinergia di strumenti con dirette simultanee su Clubhouse (diretta audio) e Zoom (diretta video) per insegnare diverse pratiche di cucina con un’attenzione particolare alle tecniche per la preparazione della pasta fresca e della pizza.

Ci racconti qualcosa in più sul suo ruolo di chef ambasciatore di aziende biologiche e organiche italiane. Cosa fa per loro? Come le introduce nel mercato americano?

Essere ambasciatore di produttori italiani non è semplice, è necessario guidare i produttori e insegnare loro
le giuste modalità e i canali di distribuzione. I canali di penetrazione e distribuzione sul mercato sono diversi e variano a secondo della capacità produttiva, del prodotto, e del prezzo. Per fare un esempio se dobbiamo incanalare prodotti che hanno un prezzo alto già di base, e la capacità produttiva non riesce a supportare le richieste della grande distribuzione, quello che suggerisco è indirizzare l’offerta verso chef privati che nell’utilizzo del prodotto presso i propri clienti possono raccontare lo storytelling del prodotto fornendo così non solo un’esperienza culinaria con materie prime di alta qualità, ma anche di conoscenza e approfondimento della nostra tradizione. Il risultato è un incanalare il prodotto quindi non solo verso lo chef privato, ma anche verso il cliente che ne apprezza i sapori, ne verifica l’altissima qualità ed è poi interessato all’acquisto. Per prodotti dal costo più basso invece suggerisco distributori specializzati in prodotti italiani che hanno come clienti negozi di specialità italiane che permettono che la scelta del cliente finale non ricade sul prezzo, come succederebbe nella grande distribuzione, ma sulla qualità e sulle caratteristiche del prodotto. Come ambasciatore promuovo in prima persona i prodotti sui social, organizzando eventi online e conducendo dei webinar organizzati dall’Associazione degli Chef Privati Americana - USPCA e dall’Associazione Ristoratori Americana. Importante nella canalizzazione dei prodotti infine considerare che la nostra cucina è la mia amata all’estera, ma anche la più copiata e “corrotta” soprattutto nel territorio americano quindi è un lavoro lungo e da costruire passo dopo passo con professionalità, costanza, presenza capillare sui territori e massiccia attività di comunicazione e marketing.

Note biografiche

Diploma presso Accademia Italiana della cucina e Accademia di Maitre di Torino.

 

Esperienze professionali presso i seguenti ristoranti e attività:

  • L’orso Bianco - Anversa, Belgio;

  • Da Mimmo – Nivelles/Bruxelles, Belgio;

  • Italian Villa - Lake Charles, Louisiana;

  • Per Bacco - Houston, Texas;

  • Grotto - Houston, Texas;

  • Il Fattore - Novi Ligure (Alessandria);

  • L’oca Dipinta - Zelo Buon Persico (Lodi);

  • Chef e Consulente presso l’azienda di catering Lo Spunzillo.

  • Personal chef in Florida per 5 anni. Attualmente vive a Milano.

  • Chef Consulente per la multinazionale tedesca Zwilling.

  • Socio dell’USPCA - United States Personal Chef Association

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